ANTONIO CANOVA E BOLOGNA

Il Circolo propone una visita in  Pinacoteca 

accompagnati da Alessio Costarelli 

PHD in Storia dell’arte del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

 

Antonio Canova, ‘monsieur l’Emballeur’ (l’imballatore), come lo ribattezzò sarcasticamente Talleyrand, viene incaricato da papa Pio VII di “ricuperare i tesori italiani sottratti ai francesi”. Lo scultore ha dunque contributo ad operazioni diplomatiche di straordinaria importanza per il patrimonio artistico della nostra città, recuperandolo in gran parte dalla Francia, dove era stato accumulato dopo le spoliazioni napoleoniche.

Nell’ottobre del 1815, a seguito di una sua insistente e decisa azione diplomatica condotta presso il Congresso di Parigi, la Madonna col Bambino coi Santi Petronio, Margherita e Girolamo, eseguita dal Parmigianino per le monache benedettine del convento bolognese di Santa Margherita, prendeva la via dell’Italia, insieme con la cosiddetta Pala Scarani del Perugino, sottratta dai Francesi dalla cappella gentilizia in San Giovanni in Monte il 2 luglio del 1796.

Dunque a Bologna Antonio Canova ebbe un ruolo strategico nella storia della collezione della Pinacoteca Nazionale di Bologna:  presso il Salone degli Incamminati del museo di via delle Belle Arti è stata allestita la mostra che Vi proponiamo:  Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca; un importante percorso espositivo che vuole approfondire il tema dei rapporti tra Antonio Canova (1757-1822) e la città di Bologna, le sue istituzioni ed i suoi artisti, evidenziando inoltre il ruolo dello scultore nella storia della collezione della Pinacoteca.

L’esposizione, curata da  Alessio Costarelli e promossa in sinergia con l’Accademia di Belle Arti di Bologna si è avvalsa della collaborazione della Società di Santa Cecilia, degli Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e della casa editrice Electa. 

Iniziativa realizzata con il contributo dell’Università di Bologna

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