Cinema, Accademia delle Belle Arti ed Hera portano a Venezia la mostra Scart
Quando il riuso diventa arte. Gli studenti di Belle Arti ricreano i volti degli attori con scarti industriali per esporli, in collaborazione con la multiutility Hera, all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Ugo Tognazzi, ma anche Massimo Troisi, Monica Vitti e Tony Servillo: alcuni dei miti del cinema italiano sono celebrati a Venezia anche con una mostra del tutto particolare. I loro ritratti, infatti, realizzati con scarti industriali dai giovani talenti delle Accademie di Belle arti di Firenze, Bologna e Ravenna sono al Lido di Venezia, nel corso dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Con frammenti di brillantini, cerniere, accessori di calzature, scarti di tessuti, catene e aste di occhiali, pezzetti di vetro, accessori di borsettificio, tessere di mosaico, ritagli di pelle e cravatte, frammenti di cellophane i ragazzi hanno riprodotto i volti di questi grandi attori visibili nello Spazio cinematografo all’Hotel Excelsior fino al 9 settembre. La mostra, risultato di un singolare progetto artistico, si intitola “Scart”, è promossa dal Gruppo Hera in partnership con la Fondazione ente dello Spettacolo, e vuole celebrare la tradizione cinematografica italiana, del Festival del cinema.
Il 31 agosto ha avuto luogo il talk di presentazione dell’esposizione con Maurizio Giani, curatore della mostra, e Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, che hanno raccontato la storia e le finalità del progetto della multiutility che si evolve di anno in anno grazie alla collaborazione con studenti e docenti di varie Accademie, portando avanti un laboratorio di idee e di cultura della circolarità con confronto quanto mai attuale tra etica ed estetica, sostenibilità ed arte. Col progetto, gli studenti delle Accademie di Belle arti di Firenze, Bologna e Ravenna, nel corso di diversi workshop tenuti nei laboratori Scart all’impianto di trattamento rifiuti Herambiente di Santa Croce sull’Arno (Pisa), hanno riprodotto su quadri di notevoli dimensioni (70 x 100 cm o 160 x 200 cm) le foto di attrici e attori italiani attraverso la manipolazione e l’accostamento dei rifiuti industriali presenti nella materioteca a loro disposizione.

Così, spiega la multiutility:«Bottoni, sfridi di gomma, flaconi di plastica, ritagli di tessuto, pulper di cartiera, fili di rame e tanti altri materiali hanno ricreato sguardi e rughe, giochi di luce e ombre, con il suggestivo effetto ottico tipico della pittura macchiaiola». Da vicino «ogni volto appare confuso, quasi indistinguibile nel mosaico di oggetti diversi fra loro che si accavallano in ogni ritratto. Ma allontanandosi, magicamente, ogni dettaglio va al proprio posto e l’occhio percepisce il ritratto nella sua interezza, nitido e inconfondibile».
In copertina ritratto di Monica Vitti