Diecimila anni di vita!
di Marco Bortolotti
Diecimila anni di vita, cioè evviva! in giapponese, ecco il significato di “Banzai!”. Dico evviva! alle mostre di arte nipponica che il carissimo Giovanni Peternolli, Nino per gli amici, organizza in palazzo Poggi, luogo di splendenti, moltiplicate meraviglie. L’eccezionalità di palazzo Poggi si misura anche nello straordinario, raro complesso di oggetti e meraviglie che si offrono alla vista intelligente; dove se non qui, all’Università, siamo chiamati ad ammirare forme di un’arte singolare, poste a colloquio con i reperti e le arti e scienza dell’Occidente? Grande sconcerto, proficuo scossone culturale. La storia dell’arte nostra, per immagini e contenuti, quasi coincide con la perentoria tradizione e liturgia cristiana. Sempre e dovunque vergini piangenti, santi ed oranti, con sguardi volti all’insù ad implorare grazie celesti. Rari i ritratti e paesaggi che si affacciano nell’Ottocento; benvenute e benedette quindi le mostre che costringono ad ammirare le grazie e la semplicità di altri mondi, che ci fanno apprezzare forme di conoscenza di cui non possediamo le chiavi, conoscenza che non si impara con le parole, ma solo si acquista con la contemplazione, con il silenzio assorto e visite ripetute. Nelle mostre di Nino ci sentiamo disabitati ed incolti; vorremmo sapere, afferrare concetti con la mentalità aggressiva dell’Occidente, poi con pazienza ci accorgiamo che l’arte giapponese suggerisce, non impone significati, si fa capire con l’armonia delle forme, con lo sfuggente spirito dell’eleganza, con la grazia e vitalità, con la scintillante bellezza delle forme e dei colori. Sono apparizioni seducenti che sembrano prive di un contenuto ideologico, di una lezione imposta; propongono la bellezza e la fanno amare. Vanno ringraziati i redattori della rivista che, con Vito Contento, puntualmente commentano le mostre di Peternolli, illustrando le pagine con immagini splendide e ben riprodotte.