Grant ‘Marie Curie’ al prof. Fortunato
Al prof. Alessandro Fortunato, associato di Tecnologia e Sistemi di Fabbricazione del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Alma Mater Studiorum, è stato assegnato il premio internazionale ‘Marie Curie’ per la ricerca applicata. Il progetto ha come partner industriale la scuderia Ferrari di Maranello. La Commissione europea ha assegnato i fondi di ricerca (2 milioni e 800mila euro) per gli importanti studi di fisica di base elaborati dal team di ricerca UniBo, relativi ad un laser per la fabbricazione senza difetti di celle e batterie a combustibile per vetture e camion elettrici.
Il Premio internazionale Marie Curie è assegnato dalla Commissione Europea nell’ambito dei progetti di ricerca a forte impatto scientifico denominati Horizon Europe Framework Programme. A far parte del team UniBo, oltre al prof. Alessandro Fortunato, i professori Luca Tomesani, Alessandro Ascari ed Erica Liverani. Questo è il gruppo che coordinerà gli altri sei atenei coinvolti nel grant: l’Università inglese di Warwick, la svedese Lulea Tekniska Universitet, la tedesca Technische Universitaet Ilmenau, le africane Botswana International University of Science & Tecnology e la Pentecost University del Ghana. Uno degli obiettivi del progetto, infatti, è anche quello di trasferire le conoscenze dal nord al sud del mondo, in particolare su tematiche che sono di interesse globale e non solo europee.
Il progetto avrà la durata di quattro anni e accanto ai 6 atenei, sono stati coinvolti anche undici partner industriali delle varie nazioni. Il partner principale italiano che affiancherà il progetto è la Scuderia Ferrari che si sta convertendo verso una motorizzazione elettrica. La casa di Maranello assisterà e guiderà il progetto di ricerca con la formazione di nuovi ingegneri. Il grant ‘Marie Curie’, infatti, è un fondo di finanziamento per la creazione di nuove figure professionali, ovvero di ingegneri altamente specializzati in grado di rispondere alle esigenze della futura mobilità elettrica.
«Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare – ha dichiarato il prof. Alessandro Fortunato, coordinatore del team di ricerca UniBo – nuovi sistemi di fabbricazione e controllo dei processi per raggiungere ‘zero’ scarti nella produzione di batterie e celle a combustibile. Il fine, dunque, consiste nel migliorare l’efficienza di produzione, abbattendo i costi di fabbricazione che riducono di molto il costo di acquisto dell’automobile elettrica da parte dell’utente finale. Abbiamo ottenuto 2 milioni e 800mila euro di finanziamenti – prosegue il docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna – ed è stata una competizione a livello europeo molto serrata in quanto hanno partecipato tutte le università del mondo, ma anche perché il rateo di successo è molto basso, nell’ordine del 15%. Credo, per noi in primis, ma anche per l’Università di Bologna sia un riconoscimento prestigioso. Lo studio cercherà di capire come il laser può essere utilizzato nella fabbricazione e nell’assemblaggio di batterie e celle a combustibile. I laser sono già utilizzati dall’industria, ma per riuscire a realizzare quelle che sono le esigenze del mercato, riducendo gli scarti e migliorando la qualità, occorre capire meglio come il laser interagisce con i materiali. Una volta che verrà compreso più a fondo, sarà possibile migliorare le performance di fabbricazione riducendo gli scarti e abbattendo i costi. Si tratta fondamentalmente di accelerare la transizione dal motore a combustione interna a motore elettrico. Questi ultimi hanno bisogno di sistemi di accumulo di energia. Il sistema di accumulo a batteria è quello più utilizzato – conclude il ricercatore – e rappresenta la parte più importante e costosa dell’automobile. Trovando un sistema per fabbricarle meglio, potrà essere immagazzinata l’energia in modo più efficiente, consentendo una maggiore diffusione di automobili elettriche».