Il Fellini Museum è tra i 7 migliori musei del mondo
L’ultimo riconoscimento è arrivato dal gotha del giornalismo di viaggio internazionale: circa un mese fa, infatti, i redattori di tutte e sette le edizioni di Condé Nast Traveller – mensile dei viaggiatori tra i più letti al mondo – hanno segnalato le migliori nuove aperture dell’anno fra ristoranti, hotel, musei, attrazioni culturali e destinazioni capaci di reinventarsi. Hanno poi stilato l’attesa ‘hot list’ e, in cima alla classifica dei sette ‘migliori nuovi musei nel mondo’, è comparso, unico per l’Italia, il Fellini Museum di Rimini.
Inaugurato poco meno di un anno fa, il polo museale dedicato al maestro Federico Fellini (nato a Rimini il 20 gennaio 1920), si articola in tre luoghi separati del centro storico riminese: Castel Sismondo, Palazzo del cinema Fulgor e Piazza Malatesta. È innanzitutto uno spazio creativo e tecnologicamente all’avanguardia, inserito dal Ministero della cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali: ogni angolo è stato concepito nel segno della visionarietà felliniana, in un dialogo permanente tra innovazione e tradizione.
Nelle parole dei curatori, Marco Bertozzi e Anna Villari, «il museo Fellini non intende interpretare il cinema del regista riminese come opera in sé conclusa, o peggio, come sacrario o omaggio alla memoria, ma esaltare l’eredità culturale di uno dei più illustri registi della storia del cinema». Il museo, in sedici sale, riesce a tessere un filo rosso tra diversi luoghi del cuore cittadino, dando vita così a un percorso di narrazioni partecipate, capaci di trasformare il visitatore in vero e proprio protagonista di un’esperienza immersiva. «Nulla si sa, tutto si immagina» è una delle citazioni più famose del maestro, comparsa nel capolavoro ‘La voce della luna’: allo stesso modo, il visitatore del museo non ha un ruolo passivo, è piuttosto uno ‘spett-autore’, in grado di lasciarsi ‘contagiare’ da creatività e immaginazione.Castel Sismondo, la rocca malatestiana del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; il Palazzo del Fulgor, edificio sede del Fulgor, il leggendario cinema immortalato in ‘Amarcord’ e interamente riallestito con le scenografie progettate dal premio Oscar Dante Ferretti; piazza Malatesta, grande area urbana con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare, omaggio al finale di Otto e mezzo: sono questi i tre assi del polo culturale che ha al centro il Museo Fellini. Ampliando lo sguardo, tuttavia, ci si accorge che il grande museo diffuso comprende anche il Teatro Galli, inaugurato da Giuseppe Verdi e restaurato nel 2018 (era stato distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale), e il Part – Palazzi dell’Arte Rimini, centro d’arte contemporanea inaugurato a settembre 2020.
Tornando al riconoscimento attribuito da Condé Nast Traveller, ecco l’ispirata motivazione, vergata dalla giornalista Caitlin Morton, che ha descritto il museo ai propri lettori. «I film di Federico Fellini sono stravaganti e fantastici, spesso confondono i confini tra immaginazione e realtà. È appropriato, quindi, che l’omonimo museo del regista a Rimini (la sua città natale, a circa tre ore a est di Firenze) sia di per sé una sorta di paesaggio onirico. Esteso fra due edifici storici e una piazza, il Fellini Museum è un’esperienza davvero coinvolgente: le immagini appaiono sui muri quando i visitatori soffiano su una piuma, le fontane spruzzano nebbia per imitare i paesaggi cinematografici pieni di nebbia del regista e gli ospiti sono invitati a sdraiarsi su una gigantesca scultura di Anita Ekberg. La dolce vita, appunto». La casa dedicata a Fellini ha davvero ridisegnato il cuore cittadino, che ora si presenta come una ‘piazza dei sogni’, movimentata da oltre cinque ore di filmati (tra brani di film e materiali di repertorio), trenta installazioni e un flusso ininterrotto – mai noioso – di immagini e suoni, fruibili anche in esterno, per immergersi nel cinema di Fellini e scoprirne forza e magia.
Il plauso di Condé Nast arriva a pochi mesi dalle parole «Bizzarro, fantastico, sontuoso», con le quali il New York Times aveva titolato un articolo uscito sul Fellini Museum a margine dell’inaugurazione. Un omaggio ispirato e autentico al geniale regista e alla sua città, arricchito dall’elenco dei film che lo hanno reso celebre e dalle interviste ai curatori e ai personaggi che hanno fatto parte del progetto. L’articolo sottolineava anche la modernità insita nel museo, grazie alle installazioni e agli schermi interattivi che incuriosiscono – secondo la testata americana – anche quel pubblico troppo giovane per aver visto i capolavori del Maestro nelle sale cinematografiche. Il Fellini Museum è stato inoltre inserito (assieme al Maxxi de L’Aquila) nella classifica dei dieci migliori nuovi musei inaugurati nel mondo nel 2021 secondo Art Tribune. La stessa rivista, all’inizio del 2022, aveva incoronato Rimini come ‘migliore grande città’ dell’anno per la sua ricerca sorprendente nella scena dell’arte e della cultura contemporanea.