Intervista al prof. Neve
Lo scorso 11 ottobre si è svolto nella sala ‘Olindo Guerrini’ del Palazzo dei Congressi di Ravenna, la prima iniziativa UniBo per celebrare i 50 anni dalla Convenzione Unesco. I relatori hanno delineato nel corso dei loro interventi prospettive e spunti di riflessione inerenti il restauro, la conservazione, la digitalizzazione e le scienze del patrimonio Unesco. Il CUBo ha intervistato il presidente del Campus di Ravenna prof. Mario Angelo Neve.
«L’Unesco quando ha firmato questa Convenzione mondiale sul patrimonio aveva già iniziato dal dopoguerra la sua importante attività. Questa firma, però, arrivava in un momento molto particolare. Ovvero nel passaggio del patrimonio non più di esclusiva proprietà delle singole nazioni, ma dell’intera umanità. E fu importante perché cercò di far capire e percepire alle persone il valore di ciò per cui andavano orgogliosi, in particolare noi italiani, che avevamo e abbiamo così tanti siti Unesco. Un patrimonio che sentiamo, però, talvolta, in maniera molto campanilistica: “quello della mia città, della mia regione ecc”. L’organizzazione delle Nazioni Unite è riuscita dunque nell’intento, non semplice, di far percepire questi siti in una prospettiva mondiale. Rendendoci orgogliosi anche di quei patrimoni Unesco lontani dai territori in cui viviamo, fino a considerarli come patrimonio storico e culturale di tutti. Insomma dell’intera famiglia umana.
Per questo è un anniversario importante. L’Università di Bologna ha pensato ad una iniziativa che doveva in qualche modo essere celebrata coinvolgendo tutto il Multicampus. Da qui l’idea della collega Giuliana Benvenuti e del suo gruppo, di organizzare a Ravenna questo primo convegno multi sede che proseguirà nelle prossime settimane a Forlì, Cesena, Rimini e fino all’evento conclusivo di Bologna.
Ogni Campus cercherà di valorizzare la sua identità. A Ravenna valorizzeremo l’immenso patrimonio culturale e naturale. Abbiamo la fortuna, infatti, di vivere in una città che ha diversi monumenti inseriti nel catalogo del patrimonio Unesco e rappresentiamo con questa prima iniziativa di oggi, l’esordio naturale delle celebrazioni per i 50 anni della Convenzione. Anche le altre sedi del Multicampus, ognuna con la sua specificità, esalteranno i propri caratteri distintivi. Eventi importanti sia dal punto di vista storico dell’occasione celebrativa, ma anche perché mettono in luce la peculiarità dell’Alma Mater: siamo l’unico mega ateneo in Italia Multicampus. Questo non significa che l’Università di Bologna ha quattro filiali (ride, ndr). Non siamo una banca, ma una istituzione universitaria. Ogni Sede ha la sua specificità che valorizza al massimo nel rapporto con le amministrazioni e gli enti locali, ma anche con il proprio patrimonio storico e culturale».