La ministra Messa all’inaugurazione dell’a.a. «L’università sta dalla parte della pace»
di Medea Calzana.
Sfilano con toga, tocco ed ermellino. L’Aula Magna Santa Lucia, nel cuore di Bologna, è gremita per l’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Alma Mater, la più antica università del mondo. Per la prima volta dopo la pandemia la cerimonia si è svolta in presenza. Ci sono proprio tutti: il presidente della Regione E-R Stefano Bonaccini, il sindaco felsineo, Matteo Lepore e il cardinale Matteo Zuppi. Patrick Zaki, invece, purtroppo, era in collegamento dall’Egitto.
Ospite d’onore, ovviamente, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, che per prima cosa, ha ricordato la situazione di guerra in Ucraina. «Monitoriamo ogni giorno ciò che sta succedendo e stiamo pensando ad attività che possano favorire l’accoglienza della comunità Ucraina. Sono circa 3000 gli studenti ucraini negli atenei e conservatori italiani e, se ne avessero bisogno, vogliamo aiutarli. La comunità universitaria vive dei principi democratici e del confronto e questo, lo vediamo, va fatto sempre di più. L’università sta dalla parte della pace». Una comunità, quella universitaria, di cui la ministra Messa ricorda i numeri e la portata: «Sono un milione e 800 mila studenti iscritti, ma tra il cinque e il venti per cento abbandonano le carriere e su questo bisogna agire». Frenare l’abbandono delle carriere, rendere la comunità accademica più inclusiva e investire di più, sono queste le parole chiave che disegneranno l’università dei prossimi anni.
Nuovi e importanti fondi per il mondo accademico sono stati annunciati, per i prossimi anni, sempre dalla ministra. La legge di Bilancio del 2022, infatti, prevede che il Fondo di finanziamento ordinario dell’università sia incrementato, rispetto al 2021, di 252 milioni di euro per quest’anno, fino ad arrivare a più 865 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026. Nonostante i tagli alla ricerca che si sono susseguiti dal 2008 in poi, però, «le nostre università continuano avere un forte posizionamento scientifico», per numero e qualità della ricerca, ricorda Messa.
Il rettore Giovanni Molari, subito dopo, oltre a illustrare il piano strategico per lo sviluppo dell’Alma Mater, ha ricordato come l’università sia un potentissimo motore di sviluppo della città: “Investiremo in edilizia per favorire la qualità della vita anche nelle comunità cittadine in cui operiamo– assicura Molari- è con questo fine che l’Alma Mater intende crescere. E chi ne ha paura, chi paventa che questo possa compromettere l’armoniosa convivenza tra Università e città, ha forse uno sguardo troppo miope“.
Tanta emozione, inoltre, per il collegamento dall’Egitto di Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna detenuto in carcere dal 17 febbraio 2020 all’8 dicembre 2021 dalle autorità egiziane. Lo studente del Master Gemma, attualmente è in attesa di giudizio e, per questo motivo, gli è stato vietato dall’autorità giudiziaria, di espatriare dal suo Paese. «Quando sono stato arrestato mi sono sentito perso e continuavo a pensare alla mia borsa di studio – ha raccontato lo studente – avevo lavorato tanto per averla. Sono stato fortunato a fare parte della famiglia UniBo: mentre attraversavo questa situazione non mi sono mai sentito solo». Patrick ha temuto che la pandemia facesse dimenticare la sua carcerazione «ma così non è stato, soprattutto grazie alla mia docente Rita Monticelli che si è battuta per me come se fossi suo figlio».
«Speriamo che questa giornata sia di auspicio per averlo presto qua con noi». Così Rita Monticelli, docente dell’Alma Mater di Bologna e consigliera comunale dem, ha commentato con emozione l’intervento di Zaki. «Mi ha fatto piacere vederlo sorridere oggi– ha detto Monticelli – e ci auguriamo torni libero presto. Sa che ogni giorno ci muoviamo e ci impegniamo per la sua liberazione».
Commento di Marco Bortolotti che riporto:
Impeccabile l’impegno e i risultati dell’ufficio cerimonie che sa gestire con grazia e decoro una faccenda ricca di incombenze impreviste e spinose