Libri nel borgo
di Marco Bortolotti
Il borgo è quello porticato di san Pietro, a due passi, odoroso di birre e panini; il nonno della radio, Augusto Righi, abitava quasi di fronte a nuova libreria che l’amico Bruno Sabelli ha appena inaugurato anche festeggiando la nascita con un suo libro-diario di ricordi. Qui accanto guardate la copertina, linda, affettuosa che racchiude pagine di viaggio: Bruno e la compagna amata visitano, frugano, scartabellano e comprano sulle moltiplicate bancarelle che decorano piazze di borghi e città, libri che poi venderanno o conserveranno nutrendo passioni ed interessi. Nel libro ci sono anch’io, maniacale logorroico, per aver invitato l’amico a rifornirsi nei miei ricettacoli. Bruno è penna che scorre veloce; leggendo, partecipiamo alle sue cacce sottili, condividiamo i suoi entusiasmi, gioiamo delle sue piccole o magne scoperte. Bruno si accoda ad una moda e ad un genere molto frequentato. Cominciando da Eco, maestro con il suo capolavoro Lo strano caso della Hanau 1609 (posso anch’io farmi bello con il mio esemplare, n.424, dedicato dall’autore?), tanti, troppi, scrivono dei libri cacciati, scovati, carpiti, indugiando ad assaporare delizie bibliofiliche, golosi e vanesi amatori. Il libro di Bruno mi ha guarito dall’intenzione di scrivere; in un cantuccio mentale accarezzavo l’idea di scrivere anch’io qualcosa di simile, raccontare cioè presunte scoperte ed incontri abili e fortunati.
Lo farò su il «Cubo» invitando i lettori della rivista a nutrire la rubrica ed osservatorio librario con le loro scoperte, purché bizzarre e stravaganti.