Lo skipper riminese di Luna Rossa Max Sirena: «in mare finiscono molti rifiuti che produciamo»
La Regione Emilia-Romagna lo ha appena nominato ‘ambasciatore della vela e degli sport velici’; lo scorso autunno l’Università di Bologna gli aveva conferito il prestigioso sigillo di Ateneo «per aver dato lustro alla vela italiana, portandola a competere a livelli di eccellenza tecnologica e tecnica di navigazione con i più esperti equipaggi del mondo».
Lo skipper riminese Max Sirena, da dodici anni team director di Luna Rossa, nel 2021 ha trascinato la squadra alla vittoria a Auckland ed è attualmente impegnato nella preparazione della prossima America’s Cup, prevista a Barcellona nel 2024. Il CUBo lo ha intervistato.
Max Sirena, quali impegni la aspettano, nel suo ruolo inedito di ambasciatore della vela, per i prossimi tre anni?
«Assieme alla Regione ci siamo dati un obiettivo: organizzare un numero limitato di eventi, ma tutti di grande risalto. Intendiamo coinvolgere i giovani per promuovere non soltanto lo sport della vela, ma, più in generale, le attività sportive di avvicinamento al mare, legate alla sostenibilità. Nei prossimi mesi lavoreremo per definire il programma degli eventi e fissare le date in calendario».
La costa romagnola vanta importanti località marinare e porti turistici: come potrebbero essere ulteriormente valorizzati?
«Il lavoro di squadra è sempre il metodo vincente, quindi avere progetti in comune fra tutte le località sarebbe già un ottimo punto di partenza. È vero, la costa romagnola comprende numerosissimi porti turistici e scuole di vela, ma ognuno propone un programma definito singolarmente. È un altro tema che voglio affrontare al più presto con la Regione, affinché si possa creare maggiore sinergia tra i porti e i circoli».
Il suo ruolo prevede anche la promozione dei valori dello sport fra le giovani generazioni. Lei come si è avvicinato alla vela?
«Mia madre possedeva un albergo di fronte alla spiaggia, dunque accostarmi alla vela e al mare è stato estremamente semplice: mi piace ripetere che la spiaggia era l’unico luogo in cui i miei genitori potevano lasciarmi, dopo la scuola e durante le vacanze estive! Nei dintorni c’era un piccolo circolo velico: è lì che ho potuto scoprire il mondo della vela e innamorarmene».
Cosa suggerirebbe a un ragazzo o a una ragazza che desiderino abbracciare questo sport?
«I giovani sono per natura curiosi e forse il messaggio che a volte non viene trasmesso è che il mare ti permettere di scoprire meglio te stesso, uscendo dalla tua comfort zone. Il mare è il nostro elemento naturale, come un liquido amniotico. Un altro aspetto che va promosso incessantemente è la sua tutela: a questo scopo occorre sensibilizzare il più possibile le nuove generazioni».
A proposito di giovani, nei mesi scorsi lei ha ricevuto da UniBo il Sigillo d’Ateneo (assieme a Patrizio Bertelli, presidente di Luna rossa Prada Pirelli team). Che valore ha questo riconoscimento per lei?
«È stato inaspettato ed emozionante. Ho passato tre anni della mia vita a Bologna, studiavo Economia e commercio. Ricevere questo riconoscimento da una delle università più importanti d’Europa è un onore: quando si parla di istruzione in genere ci si riferisce ai giovani e, se sono riuscito a comunicare loro qualcosa, la considero una soddisfazione personale enorme».
Tra i problemi che affliggono il mare c’è sicuramente quello dell’inquinamento. Come ha visto cambiare il mare negli anni?
«Quando ero bambino, andare per mare equivaleva a una scoperta continua di animali marini, dai cavallucci alle canocchie, a qualsiasi tipo di pesce. Negli ultimi trent’anni il suo volto è cambiato radicalmente: in mare finisce purtroppo gran parte della spazzatura che produciamo. Ritengo sia sbagliato colpevolizzare soltanto le industrie: siamo noi stessi che, con il nostro modo di vivere, condizioniamo in modo decisivo la salvaguardia dell’ecosistema. Desidero creare, insieme alla Regione Emilia Romagna, un programma educativo sulle pratiche sostenibili, applicabili da chiunque nella quotidianità: è una cosa a cui tengo particolarmente».
Guardando al 2024, a che punto è la preparazione per la prossima America’s Cup?
«Il team Luna Rossa è in una fase cruciale della campagna: proprio ora stiamo prendendo le decisioni e mettendo a punto le strategie che vedremo poi realizzate sulla barca da regata, a Barcellona. Lavoriamo già da un anno a pieno regime e quest’estate torneremo finalmente a navigare: non vediamo l’ora».