Lo Stradivari di Gil Shaham incanta il Teatro Auditorium Manzoni
Gil Shaham, lo scorso 9 dicembre è tornato dopo ben dodici anni ad esibirsi al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna per I Concerti 2022/23 di Musica Insieme, con il suo inseparabile Stradivari ‘Comtesse de Polignac’ del 1699. Definito dal New York Times: «un virtuoso e un musicista di profonda sincerità, uno dei più autorevoli violinisti del nostro tempo», Shaham è sicuramente uno degli interpreti più ispirati del panorama internazionale.
di Giovanni Neri
Finalmente un nome nuovo a Musica Insieme. Un ottimo violinista americano di origini israeliane, accattivante nel modo di presentarsi e dotato di grandi qualità. Un concerto di solo violino è ormai una rarità. Non tutto è apprezzabile nelle tre esecuzioni bachiane e segnatamente nella famosa passacaglia della partita in re minore dove le tentazioni di impostazioni virtuosistiche non sono risultate adeguate (ad esempio nell’ultima variazione).
Discutibile anche la sospensione prima del re finale. Ma nel complesso certamente esecuzioni di qualità, tecnicamente pressoché immacolate e nel solco delle impostazioni più tradizionali. Molto apprezzabile anche la scelta della seconda sonata con la sua importante fuga, una sonata non troppo frequentata dai violinisti. Molto interessanti i tre brani “moderni” che esplorano tutte le tecniche violinistiche (virtuosistico il secondo e basato su doppie corde il terzo).
Sarebbe certo stato interessante capire le presentazioni verbali del solista, ma una voce di certo non stentorea ha permesso di cogliere la presentazione solo alle prime file. Non si capisce perché non abbia usato un microfono. E l’uso esclusivo della lingua inglese (priva di inflessioni americane, fortunatamente) ha fatto supporre che tutti conoscessero la lingua anglosassone mentre …. Peccato perché dal poco che sono riuscito a cogliere mi pare che le argomentazioni fossero molto interessanti. Un nota di biasimo assoluto invece per la presentazione prima del concerto. Come ho più volte detto, per parlare in pubblico si deve avere una fluidità continuativa e non parlare come un microsolco con granelli di polvere. Quanto al contenuto della presentazione (prolissa fra l’altro) si è trattato di una serie di banalità che certamente non hanno aggiunto alcunché al concerto mentre molto ci sarebbe sempre da dire sui capolavori bachiani.
Articolo dal blog Kurvenal dell’autore Giovanni Neri
E-mail: giovanni.neri@unibo.it
Un grazie particolare alle colleghe dell’ufficio stampa Skill&Music Carla Monni e Irene Sala – Fondazione Teatro Comunale di Bologna – per le foto e il comunicato stampa.