More Public less Program: al Mambo si parla di Arte pubblica

Il 20 aprile scorso il Mambo ha avviato a Bologna una serie di incontri che, a partire dalla presentazione di alcune importanti pubblicazioni indipendenti, intendono intervenire nel dibattito sul ruolo dello spazio, sia pubblico che privato, e sulla disciplina del Writing, la cui fruizione, da parte del pubblico – informato e non – sta vivendo un sensibile cambiamento. 

Il ciclo di appuntamenti, dal titolo More Public less Program, a cura di Fabiola Naldi, andrà avanti a cadenza settimanale fino al 25 maggio, ogni giovedì in sala conferenze con ingresso libero. Ai dibattiti parteciperanno anche gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti. 

A partire dalle scritte spontanee e dalle tag, fino a giungere agli interventi più strutturati, indipendenti o commissionati, le questioni della responsabilità e dell’ordinaria manutenzione urbana sono riemerse di recente nel dibattito pubblico, portando all’attenzione della cittadinanza le differenti posizioni materiali o culturali in merito all’intervento urbano, maturate attraverso temi quali il degrado, la sicurezza, il decoro, la responsabilità privata e pubblica e la testimonianza artistica. 

A questo si aggiungono il frequente cortocircuito fra le molte realtà artistiche presenti sul territorio urbano e suburbano e il più comune vandalismo grafico, che si sovrappongono all’ambiguità del discorso sul decoro e sulla decorazione pubblica, generando confusione tra le posizioni e le possibili interpretazioni e portando su di un unico piano elementi e attitudini eterogenei e in parte contrapposti.

Immagine da Kill the G Word – The italian years of P.h.a.s.s. 2, a cura di Maurizio D’apollo, Edizioni indipendenti, Milano 2022 © Settore Musei Civici Bologna | Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

L’indifferenza teorica e storico-critica che il Writing o l’arte urbana subivano fino a dieci anni fa, ha ceduto il posto a un’ossessiva e pervasiva fascinazione, mappatura e strumentalizzazione di ogni tipo di pratica presente nel tessuto urbano. Grazie anche ai tanti operatori culturali attivi in strada, inoltre, la percezione, l’occupazione e la condivisione di ciò che per lungo tempo veniva considerato spazio pubblico si sono totalmente modificate. 

È con queste complesse ed interconnesse tematiche che si ha a che fare quando si parla di Arte pubblica, relazionandosi con un insieme di processi non solo artistici, economici e valoriali che fanno di una parte della città un luogo in cui molte persone tornano. E non si parla in questo caso di monumenti, quindi di celebrazioni o commemorazioni di fatti o persone, ma di un’area anonima, a volte sub-urbana e periferica divenuta centrale e indiscutibile anche per la presenza di un intervento artistico.

Allo stesso tempo anche il concetto di “pubblico” si è modificato e in parte trasformato, un luogo pubblico indica generalmente uno spazio condiviso, comune e spesso di passaggio: alla luce dei molti e recenti esempi di arte urbana torna utile domandarsi che cosa sia ora lo spazio pubblico e come si muovono gli attori che lo abitano.

Immagine da Lost in Strokes, Lazy Dog, a cura di Luca Barcellona, Milano 2022 © Settore Musei Civici Bologna | Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

A partire da questo contesto, gli incontri di More Public less Program vogliono amplificare un discorso quanto mai complesso a partire dalle voci dei suoi protagonisti attivi che spesso svolgono il doppio ruolo di operatore e fruitore critico dello spazio pubblico. Allo stesso tempo, e rivendicando il plus valore di queste discipline così controverse, il ciclo di appuntamenti vuole dare spazio a importanti pubblicazioni che raccontano e supportano una nuova “idea” di città. La necessità di continuare a conoscere le varie espressioni artistiche che supportano lo spazio urbano si affianca alla possibilità di restituire al pubblico partecipante agli incontri un’occasione importante per continuare a indagare le più recenti pratiche urbane e, allo stesso tempo, affermare l’evidenza storica di una pratica visuale indiscutibile e anche necessaria al linguaggio collettivo. 

Immagine di copertina: Diego Feverzani, Spice Style Diary – Writing, my creative process, Edizioni ShowDesk, Roma 2022 © Settore Musei Civici Bologna | Mambo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

 

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