Mr. Lamborghini ingegnere ad honorem

La solenne cerimonia di conferimento della laurea ad honorem a Maurizio Reggiani, vicepresidente Motorsport Automobili Lamborghini, si è svolta lo scorso 14 aprile nell’Aula di Santa Lucia. «Il mio augurio ai nuovi ingegneri – ha detto Reggiani nella sua lectio magistralis – è di non aver paura di osare, specialmente in questo momento di rivoluzione tecnica nel mondo della mobilità e di non seguire sempre la strada che tutti percorrono per paura di sbagliare».

Dopo i saluti del Magnifico rettore Giovanni Molari, il prof. ing. Nicolò Cavina ha pronunciato la Laudatio. Successivamente il direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale prof. ing. Alfredo Liverani, ha letto le motivazioni che hanno portato all’approvazione della proposta di conferimento della laurea in Ingegneria Meccanica a Maurizio Reggiani.

Va riconosciuta «la capacità di concepire la professione come un equilibrio di virtù e di competenze in apparenza così diverse: il sapere tecnologico e la fantasia creativa, il rigore scientifico e l’estro innovativo». Così il rettore prof. Giovanni Molari, ha attribuito a Maurizio Reggiani la laurea ad honorem in ingegneria meccanica. «Da ingegnere», ha aggiunto il Magnifico, «sono particolarmente grato a chi, come Reggiani, riesce a farci comprendere quanta complessità culturale e creativa, quasi “rinascimentale”, serva per esercitare al meglio il sapere ingegneristico».

 

Ad assistere in platea anche Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato di Automobili Lamborghini. «Dopo 43 anni di progettazione – chiosa Reggiani – poiché ho avuto la fortuna di lavorare in tantissime aziende della Motor Valley e di aver vissuto la transizione dal foglio bianco del tecnigrafo, al computer fino alla digitalizzazione estrema, ho la consapevolezza della responsabilità che contraddistingue l’ingegnere che fissa i parametri anticipando il futuro. Noi siamo coloro che fanno con le nostre idee la differenza, prendendoci dei rischi e anche facendo errori. Il mio augurio ai nuovi ingegneri è di non aver paura di osare, specialmente in questo momento di rivoluzione tecnica nel mondo della mobilità e di non seguire sempre la strada che tutti percorrono per paura di sbagliare. Io non avrei creato modelli iconici dal foglio bianco se mi fossi lasciato condizionare dal pensiero comune e non avessi cercato di ingenerare un dubbio, provocare con idee quelli che hanno fatto la storia dell’automobile e che ho avuto l’onore di incontrare sulla mia strada. Un pensiero particolare a tre persone che purtroppo non sono qui con noi, ma sarebbero state fra le più fiere di quanto sta avvenendo: mio padre, mia madre e mio zio materno, che mi ha inculcato la passione per l’ingegneria meccanica».

Oltre a rivestire il ruolo di vicepresidente Motosport della casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese, Maurizio Reggiani collabora da anni con il Dipartimento di ingegneria industriale (Din) ed è titolare del corso ‘New product development in the motor industry’ per il master ‘Supercars, Superbikes and Motorsports’ della Bologna Business School (Bbs).

 

Lascia un commento