UniBo si conferma il miglior ateneo italiano
Anche quest’anno e per il tredicesimo anno consecutivo, l’Alma Mater si conferma la migliore università italiana tra i mega atenei nell’appuntamento annuale del Centro Studi Investimenti Sociali – Censis, giunto alla ventunesima edizione.
Sotto la lente di ingrandimento le università italiane, statali e non, classificate in gruppi omogenei per dimensioni e suddivise per piccoli (fino a 10.000 iscritti), medi (da 10.000 a 20.000 iscritti) e mega atenei statali (oltre 40.000 iscritti) e i politecnici, elemento che contraddistingue la graduatoria del Censis rispetto ad altre classifiche come quelle internazionali.
Con un punteggio complessivo di 89,8, l’ateneo felsineo si distingue soprattutto per strutture disponibili, comunicazione, servizi digitali 2.0 e internazionalizzazione seguito, come l’anno precedente, da Padova (88), La Sapienza (86,5) e Pisa (85,2). Articolato in sei famiglie di indicatori, tutte con eguale peso, il sistema di valutazione prende in esame: borse, comunicazione, internazionalizzazione, servizi, strutture e occupabilità, con un punteggio che varia da 66 a 110 punti. Bologna registra inoltre un più 4% sulle immatricolazioni, dato in controtendenza rispetto alla media nazionale del sistema universitario caratterizzato, al contrario, da una riduzione complessiva delle immatricolazioni, complice, con buone probabilità, anche la pandemia che ha contribuito ad allontanare molti giovani dai percorsi di studi universitari.
Sessantanove nel complesso le graduatorie stilate e comprensive delle classifiche sulla didattica (lauree biennali, triennali e magistrali) suddivise per raggruppamenti disciplinari. Due le famiglie di indicatori su cui si basa la valutazione delle aree didattiche: la progressione della carriera degli studenti, che racchiude a sua volta tre indicatori (persistenza tra primo e secondo anno di studi, tasso di iscritti regolari e tasso di regolarità dei laureati) e i rapporti internazionali che comprendono a loro volta il dato sulla mobilità degli studenti in uscita, le università ospitanti e gli iscritti stranieri.
Sul fronte della didattica quali sono i punti di forza in cui l’Alma Mater eccelle? Nelle lauree triennali Bologna risulta tra i primi cinque atenei in dodici raggruppamenti su quindici ed è al primo posto in tre gruppi: Economico-Politico-Sociale, Comunicazione, Scienze Motorie e Sportive, trend che pare confermato nei percorsi specialistici. Nelle lauree biennali si piazza infatti fra i primi cinque atenei in dieci raggruppamenti su quattordici, conquistando il primo posto negli ambiti Politico-Sociale e Comunicazione dove l’impronta di Umberto Eco pare avere lasciato una tradizione duratura. Infine, per quanto riguarda le lauree magistrali a ciclo unico, la ritroviamo tra i primi cinque atenei in tre raggruppamenti su sette: Giurisprudenza, Medicina e Chirurgia e Medicina Veterinaria.
Risultati di cui andare orgogliosi e punto di riferimento nel sistema di valutazione delle università italiane, la classifica del Censis è anche uno strumento rilevante per l’orientamento delle tante studentesse e studenti degli istituti secondari superiori che, conclusi da poco gli esami di maturità, si apprestano a compiere una scelta importante per il loro futuro in termini di studi e formazione.
Il ranking completo dell’edizione 2022-2023 è consultabile sul sito del Censis www.censis.it
*Foto copertina © Università di Bologna, Studenti con Almabike, Via Zamboni 33, Bologna, 2021