Uomo, animale e ambiente: parliamo di One Health con la professoressa Ilaria Capua

Intervista alla prof.ssa Ilaria Capua, popolare virologa e presidente onoraria del congresso “Dal serpente di Eva ai cani molecolari”, promosso dalla Fondazione Carisbo e dall’International One Health Center dell’Università di Bologna, che si svolgerà il 2 e 3 novembre nell’Aula Magna di Santa Lucia.

Ha dedicato la maggior parte della sua vita professionale allo studio delle infezioni virali degli animali che possono essere trasmesse all’uomo e negli ultimi anni si è fatta conoscere al grande pubblico per le numerose apparizioni televisive durante la pandemia da Sars Cov-2. 

Stiamo parlando della professoressa Ilaria Capua, virologa, che, dopo sette anni di ricerca e lavoro negli Stati Uniti, ha deciso di tornare in Italia, in particolare a Bologna, dove ha iniziato una collaborazione come senior fellow of Global Health all’Università Johns Hopkins Sais Europe.

La professoressa Capua ha rilasciato un’intervista in esclusiva per il CUBo in occasione del congresso internazionale “Dal serpente di Eva ai cani molecolari. Evoluzione e prospettive su rischi e vantaggi per la salute derivanti dalle interazioni reciproche uomo-animale-ambiente”, di cui è presidente onoraria, che si svolgerà nell’Aula Magna di Santa Lucia il 2 e 3 novembre.

Il congresso, promosso dalla Fondazione Carisbo e dall’International One Health Center dell’Università di Bologna (Unib-Oh), riunirà alcuni dei massimi esperti medici, veterinari e biologi, provenienti da illustri università italiane e straniere, rappresentanti delle agenzie per la sicurezza alimentare e ambientale, dell’Istituto superiore di sanità, delle unità cinofile di Esercito, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Verranno discussi i benefici e rischi per la salute derivanti dalla interazione tra uomo e animale nei diversi ambienti e le nuove frontiere di impiego degli animali in attività assistite in ambito civile e militare, mirate alla salvaguardia della vita e della salute umana.

Gli argomenti che verranno affrontati mirano ad incrementare la sensibilità e la cultura in tema One Health e Circular Health, di cui la professoressa Capua è tra i massimi esperti, come: impatto delle attività produttive sulla biodiversità e sui cambiamenti climatici, applicazione dei vaccini per il contrasto all’antibioticoresistenza e nuove applicazioni per la prevenzione di malattie non infettive, impiego del fiuto canino per la diagnosi precoce in ambito oncologico, diabetologico e neurologico.

I responsabili scientifici e promotori dell’incontro sono: la dottoressa Federica Guaraldi dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, i docenti Unibo Federico Fracassi (Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie) e Davide Gori (Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie), mentre ai professori Alessandra Scagliarini (direttrice del Centro Unib-Oh) e Vittorio Sambri, del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, è affidata la segreteria scientifica.

Da sx a dx: Paolo Beghelli (Presidente Fondazione Carisbo), Alessandra Scagliarini (Direttore Centro One Health Università di Bologna UNIB-OH), Ilaria Capua (Presidente Onorario del Congresso), Federica Guaraldi (Presidente del Congresso), Davide Gori (Presidente del Congresso), Federico Fracassi (Presidente del Congresso).
Da sx a dx: Paolo Beghelli, presidente Fondazione Carisbo), Alessandra Scagliarini, direttore Centro One Health Università di Bologna Unib-oh, Ilaria Capua, Federica Guaraldi , Davide Gori, Federico Fracassi.

«L’Università di Bologna – ha affermato la professoressa Scagliarini – ha abbracciato l’approccio One Health nella didattica, nella ricerca e nella terza missione, traducendolo in iniziative di respiro nazionale e internazionale. L’attivazione nel 2019 del centro studi One Health (Unib-Oh), e, dal 2021, il coordinamento di Una-One Health dell’alleanza Una Europa (formata da 11 atenei europei) e l’attivazione del curriculum ‘One Health’ nell’ambito del dottorato internazionale ‘Future of earth, climate change and societal challenges’, hanno permesso di creare una rete di docenti, ricercatori e studenti dedicati all’identificazione dei determinanti sociali ed ecologici della salute, e alla divulgazione scientifica. Obiettivo è sviluppare, in un futuro prossimo, soluzioni innovative e sostenibili che promuovano salute umana, animale e ambientale».

«L’emergenza pandemica, la crisi climatica e quella alimentare – conclude la Capua – stanno trasformando il nostro futuro e dobbiamo reagire mettendo in atto dei nuovi approcci alla salute che vadano nella direzione della sostenibilità dei sistemi. Soltanto attraverso un approccio multidisciplinare che chiami a raccordo i diversi saperi si potrà raggiungere questo obiettivo. Questo convegno rappresenta un solido punto di partenza per immaginare una salute diversa, e Bologna e l’Emilia Romagna hanno tutte le caratteristiche per diventare leader di questa nuova visione». 

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