Yefim Bronfman all’Auditorium Manzoni di Bologna

di Giovanni Neri.

Di origine russa naturalizzato americano nel 1989, approda a Bologna dopo un quinquennio. Stiamo parlando del pianista Yefim Bronfman, che con un programma che più classico non si può, si è esibito il 28 febbraio scorso al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna.

 Questa icona del pianismo mondiale esegue un concerto che si può senza mezzi definire insoddisfacente a cominciare dal taglio della prima sonata di Beethoven (l’op.22) prevista nel programma iniziale e sostituito dal breve notturno chopiniano. Il concerto dura quindi poco più di 60 minuti, una durata assolutamente insufficiente per gli standard vigenti. Naturalmente non è la durata che determina la qualità di un concerto ma certo la sua contrazione (a parità di cachet…) non depone a favore della serietà dell’esecutore. E non sono i due brevi bis finali a cambiare la situazione. Quanto alla esecuzione la si può paragonare a un soprammobile levigato ma senza una particolare caratterizzazione. Tecnicamente senza macchia tutte le esecuzioni appaiono prive di mordente, quasi attutite dall’assenza di quelle dinamiche sonore certamente necessarie nell’op. 57 di Beethoven ma ancor più nell’op. 58 di Chopin.  Manca nell’esecuzione quella vitalità che rende una esecuzione memorabile. Volendo fare un paragone (ardito ma per me accettabile) l’esecuzione di Bronfman ricorda in modo traslato quella dell’ultimo Schiff che a forza di rarefare il suo pianismo diventa alla fine persino un po’ noioso. E a riprova del tutto, il successo presso il pubblico è stato tutt’altro che travolgente. Si sa che a mio giudizio molto spesso il pubblico non ha le capacità di valutare appieno le qualità di un esecutore ma questa volta almeno a sensazione ha colpito nel segno.  E’ noto che ritengo le presentazioni prima del concerto un’ingiustificata manifestazione di provincialismo musicale ma almeno questa volta la qualità della conversazione è stata accettabile.

Programma

Robert Schumann                Arabeske op. 18

Ludwig van Beethoven       Sonata n. 23 in fa minore op. 57 – Appassionata

Fryderyk Chopin                  Notturno in re bemolle maggiore op. 27 n. 2 , Sonata n. 3 in si minore op. 58

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